#130 – “La punizione al contrario” di Mwepu Ilunga

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Per anni è stato deriso per quel gesto clamoroso. Ma in pochi sanno la verità dietro quel gesto di Joseph Mwepu Ilunga che passò alla storia del calcio come “La punizione al contrario“.
Deriso per anni con il pensiero comune che quel ragazzo non conoscesse nemmeno una regola del calcio. Eppure quel gesto aveva un significato importante. Ma andiamo per ordine.

L’Africa nera non aveva mai portato una sua nazionale a disputare un Mondiale di calcio. E nel 1974, l’allenatore jugoslavo Blagoje Vidinic compie il miracolo con lo Zaire. Già 4 anni prima aveva guidato il Marocco nella competizione.

Nel 1974 lo Zambia è una dittatura. Joseph-Désiré Mobutu si prende il potere con un colpo di stato e come tutte le dittature punta tutto sullo sport. Ed in particolar modo sul calcio.
In contemporanea con l’arrivo della dittatura, lo Zaire vince due volte la Coppa d’Africa. Dopo la vittoria del 1974 contro lo Zambia invita i giocatori a palazzo e regala loro premi in denaro.

Il Mondiale del 1974 è una vetrina importantissima per la dittatura di Mobutu. Quei ragazzi avranno modo di dimostrare al mondo intero che lo Zaire è un paese ricco e prosperoso. Mobutu vuole un calcio frizzante, che sappia divertire e soprattutto fare bella figura. Ma così non sarà.

Inserito nel gruppo B insieme a Brasile, Jugoslavia e Scozia, lo Zaire perde subito la prima gara per 2-0 contro la Scozia. Mobutu non digerisce la sconfitta, ritenendo i suoi giocatori troppo spregiudicati. I ricchi premi promessi ai giocatori vengono subito cancellati e anche gli stipendi vengono bloccati.

Quattro giorni dopo c’è davanti la Jugoslavia. Sul 3-0 per gli jugoslavi, Mobutu ordina di sostituire il portiere. La gara è un disastro totale e termina 9-0. Il dittatore decide di partire ed arrivare in Germania per parlare direttamente con la squadra.
Il discorso del dittatore alla squadra però non è dato a sapersi.

Il 22 giugno 1974, al Parkstadion di Gelsenkirchen, si gioca Brasile – Zaire. Lo Zaire non può più passare il turno. I campioni del Mondo in carica sono in vantaggio per 3-0: il risultato premia i brasiliani che così passerebbero il turno, ma di certo non fa felice Mobutu.

A 5 minuti al termine dal match, viene fischiato un fallo dal limite dell’area. La posizione è allettante per il sinistro magico di Rivelino. Ma al fischio di Rainea, Ilunga si stacca dalla barriera e calcia il pallone lontano tra lo stupore di tutti.

Un gesto sconclusionato che apparentemente non aveva nessun significato. Forse serviva a perdere tempo? Ad innervosire Rivelino? La partita finì 3-0 e la squadra dello Zaire fu salva.
Mobutu aveva mandato delle guardie per minacciarli di morte, in caso la squadra avesse perso con più di 3 gol di scarto.

La verità è emersa solamente nel 2002, quando Ilunga decise di raccontare la sua storia.

“Ha mandato le guardie a minacciarci. Se avessimo perso 4-0 col Brasile nessuno di noi sarebbe tornato vivo a casa”

MWEPU ILUNGA, INTERVISTA ALLA BBC – 2002

IL VIDEO DELLA “PUNIZIONE AL CONTRARIO” DI ILUNGA