C’era una volta un derby siciliano in Serie A. Due squadre considerate ‘piccole’ ma erano dei veri ossi duri da superare nelle mura amiche. Catania e Palermo, due realtà che non fanno più parte (al momento) della Serie A, ma che innegabilmente ne hanno scritto un pezzo di storia.
1 marzo 2009: il Palermo allenato da Ballardini ospita il Catania di Walter Zenga. I rosanero sono all’ottavo posto con 36 punti a +6 sui rossoblu in tredicesima posizione, con un margine di 8 punti dalla zona retrocessione.
Il Catania mette subito la gara in discesa grazie ad un gol di Ledesma. Poco dopo il Palermo si complica la vita da solo: Bresciano entra male su Morimoto e Rosetti estrae il rosso diretto.
Proprio il nipponico siglerà il gol del raddoppio al minuto 38.
Con il doppio vantaggio il Catania gioca sul velluto e al 43° fa partire un’azione tecnicamente innocua. A centrocampo Morimoto poggia di testa a Mascara che non ci pensa su due volte e calcia verso la porta di Amelia. Un tiro che potrebbe essere velleitario ma l’estremo difensore rosanero si fa beccare colpevolmente fuori dai pali e viene beffato dalla conclusione dell’attaccante.
Un gol da fantascienza, un pezzo di bravura mescolato ad una certa dose di follia.
Non puoi allenarti a fare cose del genere. È stata tutta una questione di istinto, nient’altro. Oddio, anche un po’ di bravura la dovresti avere però.
GIUSEPPE MASCARA
La gara terminerà per 0-4 con la rete di Paolucci nel secondo tempo.
IL VIDEO DEL GOL