#84 – Andrés Escobar: morire per un autogol

Andrés Escobar - Le Foto che hanno fatto la storia del calcio

Come si può morire per uno sfortunato gesto atletico? La triste storia di Andrés Escobar è l’emblema di un calcio totalmente malato.
Nel 1994 la Colombia è scossa dalla morte de “El Patròn” Pablo Escobar. D’altronde il calcio in Colombia era il viatico per ripulire i soldi della droga.

A USA ’94, i Cafeteros si presentano da protagonisti, dopo aver strapazzato l’Argentina per 5-0 nei gironi di qualificazione.
Inserita in un girone decisamente poco temibile assieme a Svizzera, USA e Romania, la Colombia era pronta davvero al grande salto, guidata dal talento di Valderrama, Asprillia, Valencia ed appunto Andrés Escobar.

Andrés Escobar Saldarriaga è un idolo della tifoseria dell’Atletico National de Medellin con il quale ha vinto 2 volte il campionato, 1 coppa Libertadores e 1 coppa Intramericana.

La Colombia inizia male la competizione iridata, venendo travolta dalla Romania per 1 a 3 con i gol di Raducioiu e Hagi.
Il 22 giugno si disputa il secondo match contro i padroni di casa degli USA: al 34′ un cross sbagliato di Harkes, viene deviato in scivolata da Escobar che sigla così il vantaggio degli americani. Finirà 2-1 per gli USA e la qualificazione per la Colombia si fa davvero difficile.
A nulla serve infatti la vittoria sulla Svizzera e la Colombia torna a casa, tra la delusione dei suoi tifosi.

ESCOBAR, CAPRO ESPIATORIO DELLA MANCATA QUALIFICAZIONE

Fino a quel maledetto autogol, il “male” della formazione colombiana era considerato Gabriel Gomez, in quanto “raccomandato” dal fratello, vice del CT Maturana. Il 22 giugno arrivò un fax in forma anonima all’hotel dove alloggiava la Colombia che riportava: “Se Gomez gioca faremo saltare in aria la sua casa e quella del Ct Maturana”. In quel clima di terrore, Gomez non fu schierato in campo.
Poi l’autogol ha spostato il baricentro delle colpe, addossandole tutte al difensore.

“GRAZIE PER L’AUTOGOL”

L’onta della mancata qualificazione agli ottavi di finale si ripercuote in tutta la Colombia e non va giù alla criminalità che imperversa nelle strade.
Il 2 luglio 1994, nonostante alcuni amici gli intimino di non uscire da casa, Escobar decide di andare in discoteca. All’uscita, viene aggredito da insulti da alcuni uomini del clan Pepes. Si scatena una discussione proprio sull’argomento dell’autogol al mondiale.
La rissa dura poco: Escobar viene ucciso con 6 colpi di mitra, ad un mese esatto dal matrimonio con la sua Pamela.